Pubblichiamo il post di Arianna Di Stefano partecipante all’VIII del Master.
Come ogni anno, arriva un momento in cui gli iscritti al Master in Comunicazione d’impresa passano davvero all’azione. Dopo oltre 300 ore di lezioni, laboratori e incontri professionali bisogna mettere in pratica – non più all’interno di esercitazioni o giochi di ruolo, ma nella realtà – gli elementi strategici ed operativi appresi nei mesi precedenti e cimentarsi nell’ideazione e nella realizzazione di una vera e propria campagna di comunicazione, quella del Master.
Si tratta di un’esperienza molto interessante per noi studenti e, anche se non è stato il mio gruppo a presentare la proposta vincente, volevo raccontarla dando qualche consiglio utile ai successivi colleghi di Master.
Tutto è cominciato con il Laboratorio di materiali di comunicazione e promozione tenuto da Alessandro Lovari. Accompagnato da decine di brochure, pieghevoli e manifesti dai colori e formati più accattivanti, la giornata scorre tra nozioni teoriche di immagine coordinata, spiegazioni pratiche e curiosi esempi di materiali promozionali. Alla fine del pomeriggio ci viene introdotto il lavoro da svolgere e la relativa deadline. Bisogna progettare e realizzare un manifesto formato 50×70, un pieghevole a nostra scelta e il piano di distribuzione della successiva campagna di comunicazione MCI! Panico,illuminazione,perplessità,entusiasmo: un’alternanza repentina di espressioni facciali da far invidia ad un mimo. La “giuria”, composta da docenti MCI, ci ha consegnato il brief e Alessandro Lovari ci dà simpaticamente appuntamento al mese successivo. A questo punto, divisi in quattro team, iniziamo ad incontrarci e a confrontare le idee. Relativamente a questo momento di avvio del lavoro posso segnalare i primi suggerimenti utili.
1. Fare benchmarking! Consultate subito i lavori delle edizioni precedenti per avere un’impronta su cui muoversi e, allo stesso tempo, evitare di riciclare le proposte. E soprattutto: fare ricerche sui competitors.
2. Leggere attentamente il brief! In quei fogli, tra obiettivi di marketing e comunicazione, c’è la sintesi del progetto vincente.
3. Brainstorming! Intanto farsi venire delle idee. Poi che siano valide è un’altra storia! L’importante è confrontarne diverse, non prendere necessariamente per buona la prima.
Una volta approvata l’idea, per quanto acerba sia, ognuno si organizza tempo e spazio come meglio crede. Evito di annoiarvi raccontando come il mio team si è mosso in questa fase iniziale, un altro consiglio, però, può essere quello:
4. Dividersi le mansioni in base alle competenze. Ovvero capacità di utilizzo Photoshop, redazione contenuti, pianificazione strategica e così via..
Circa un mese dopo torna a farci visita Alessandro Lovari per l’ultima parte del suo laboratorio. E’ arrivato il momento per i gruppi di presentare in un roleplay i propri progetti. A questo proposito:
5. Preparare una buona presentazione è importante: occorre organizzarsi per non tralasciare informazioni preziose sul lavoro svolto sfruttando al meglio il momento a disposizione.
Dopo aver mostrato concretamente i due supporti promozionali al docente, allo staff e ai compagni, si entra nel vivo. Da questo istante, iniziano i commenti in aula. A meno che non siate enormemente creativi e geniali nella grafica, i presenti espongono alcune considerazioni sugli elaborati.
6. Fare tesoro di tutte le critiche! E’ qui che emergono i punti di forza ma, soprattutto, di debolezza di cui probabilmente non vi siete accorti. La percezione esterna del proprio lavoro non va sottovalutata.
Al termine della giornata siamo un po’ stravolti e confusi ma motivati ad apportare le dovute modifiche ai nostri progetti. Quindi:
7. Non rimanere statici sull’idea “primordiale” ma, se necessario, rielaborare coraggiosamente l’immagine, il linguaggio e il claim. Il mio team l’ha fatto con decisione. Forse, con un po’ di azzardo visto il poco tempo a disposizione.
Il passo successivo è la realizzazione definitiva del progetto. Facciamo la conoscenza di Alessandro Dei e della sua vulcanica collaboratrice Lisa Tavarnesi – responsabili del Laboratorio di progettazione grafica del Master – che ci guidano con tanta pazienza in questa complessa fase di realizzazione grafica. I due professionisti mettono subito in primo piano il format e ilvisual.
8. Attenzione! Spesso l’idea “WOW!” non ha la stessa resa grafica che ci si aspetta.
E qui ne approfitto per un ulteriore consiglio:
9. Less is more! Fare un lavoro grafico pulito e ordinato contribuisce a veicolare efficacemente il messaggio. A questo proposito è utile ricordare le caratteristiche di un buon prodotto di comunicazione: riconoscibile, interagente, chiaro, completo e attraente!
Il claim gioca sempre la sua parte in qualsiasi strategia comunicativa, ma, nella nostra proposta, era fondamentale. Anche il piano di distribuzione deve essere riguardato con cura in quanto parte integrante della campagna promozionale.
Allo scadere della consegna ogni team si dispone per la presentazione conclusiva e ufficiale dei lavori. Di fronte a noi parte dello staff del Master: Giuseppe Segreto, Paolo Berretti e Lucia Ciciriello, impazienti di scoprire le nostre proposte. Decimo e ultimo consiglio a questo proposito, ma non solo:
10. Motivare sempre con convinzione la propria idea e il percorso intrapreso per raggiungerla. Spesso è ciò che vale più di tutto.
Non mi resta che augurare buon lavoro ai partecipanti #MCI2015 e, come recita il claim della proposta vincente, Catch the opportunity!