Pubblichiamo il post di Alessandro Bruschi, partecipante alla VIII edizione del Master.
“L’innovazione è una disobbedienza andata a buon fine”.
Possiamo partire con questa citazione, emersa nell’ultimo incontro della giornata, per riassumere il concetto chiave attorno al quale si è svolto il “Forum sulla Comunicazione 2014”, in programma nell’avveniristico Palazzo della Regione Lombardia.
Fin dai primi panel del mattino si capisce come al centro del dibattito non ci sia la comunicazione fine a sé stessa ma la possibilità e la necessità di declinarla all’imperante innovazione che ogni giorno prende sempre più spazio.
Nel panel intitolato “Trasformare la relazione con il cliente in una esperienza di acquisto coinvolgente, personalizzata e omni-canale” a parlare per primo è stato Nicola Bugini, Senior Consultant di Adobe Systems Italia, che ha riassunto in pochi punti ciò che la sua azienda si è posta come obiettivo all’interno del digital marketing: “coccolare” il cliente, assicurare ad esso esperienze uniche ed innovative e considerare lo storytelling come strumento necessario e fondamentale anche in questa nuova declinazione del marketing. Il racconto non sarebbe però completo senza riportare l’ultimo concetto espresso da Bugini, ovvero l’importanza della rilevazione quotidiana di dati per raccogliere informazioni sul cliente e poter così distinguere tra strategie vincenti e strategie accantonabili.
L’incontro successivo (“E-business e digital marketing: quali i passaggi chiave per integrare le imprese italiane nella digital economy”) ha cercato di far emergere alcuni spunti per le aziende italiane al fine di portare a termine l’inserimento nella nuova digital economy. Gli ospiti, ognuno con un bagaglio formativo e di esperienze completamente diverso fra loro, hanno affrontato la discussione esprimendo vari concetti e tipologie di soluzione. Si è partiti con Pepe Moder, Director of Global Digital Marketing Media di Pirelli Tyres, che ha sottolineato come tutto stia pian piano diventando digital economy e l’importanza di avere “competenza e conoscenza” perché “l’essere giovani significa ben poco”: solo così questa nuova frontiera può essere affrontata e sfruttata a pieno. Gianluigi Zarantonello, Digital Marketing Manager del Gruppo Coin,ha invece spiegato come il digitale possa essere “uno strumento utile al fine di creare un’esperienza più fluida per il consumatore dentro il negozio”.
Altro intervento apprezzato dal pubblico è stato quello di Gabriele Gianello, Head of Digital Innovation di Valentino Fashion Group, che ha dato un accento più manageriale alla discussione andando a proporre come strategia vincente un brand capace di “presentarsi con la stessa identità sia nell’esperienza fisica, di retail, sia con l’avanzare della tecnologia”.
L’ultimo a prendere parola è stato Alessandro Colafranceschi, Global Head of Online & Mobile Banking di Unicredit Banca: oltre a sottolineare ancora una volta l’importanza del digitale, Colafranceschi ha voluto soprattutto spronare i colleghi e tutti gli imprenditori presenti a rischiare in questo nuovo ambito perché “è qui che si concentra la sfida delle nostre aziende per il futuro”.
Al termine di una breve pausa pranzo, al Palazzo Lombardia sono ripresi i lavori e gli ospiti hanno continuato a susseguirsi sul palco dell’Auditorium “Giovanni Testori”. L’incontro in programma, denominato “Brand Engagement and Digital Experience. Best practice e sviluppi futuri”, è un concentrato di spiegazioni di strategie attuate da alcuni grandi gruppi italiani e di buoni propositi ed obiettivi per il futuro. Elena Tondini, Communication & Image Manager per Telecom Italia, ha immediatamente messo in chiaro come il digitale non sia più una possibilità per il futuro dell’economia ma è “un cambiamento già in atto a cui le aziende devono assolutamente aprirsi se vogliono mantenere i loro spazi”. A dar man forte ci pensa Clara Sanna, Responsabile editoria aziendale di Eni, legando il mondo digitale al concetto di reputation: infatti –secondo Sanna- “un buon utilizzo del digital permette alla nostra azienda di migliorare la percezione dei clienti nei nostri confronti”. Gli ospiti sembrano condividere a pieno le tesi emerse: Anass Allouch, European Head of Corporate Communications del Gruppo Virgin Active Italia, parla di “processo di engagement come strumento basato su due aspetti principali: la possibilità di dare un valore aggiunto per i nostri clienti e la customer service & relation”, mentre Manlio Ciralli, Vice Presidente Brand Internazionali e Marketing di Marchon Italia, si è soffermato sulla concezione culturale del fenomeno in atto: – secondo Ciralli – “oggi la vera sfida è riuscire a fare il prodotto in co-creazione con il customer attraverso le diverse esperienze digitali”.
Infine immancabile un accenno al brand grazie all’intervento di Lucio Vesentini, Digital Marketing Manager di Pirelli Tyre Motorcycle, il quale ha esposto con chiarezza come l’importanza di esso nel mondo digitale sta in una semplice diversificazione linguistica: non più “lavorare per… ma lavorare con…”.
Il mondo digitale è assolutamente al centro di ogni strategia comunicativa e di business per le aziende, ma sono sempre più le istituzioni pubbliche a dover sviluppare una certa competenza in questo ambito: da qui l’idea di mettere in programma un panel dal titolo ”Citizen Engagement: la comunicazione come driver di riferimento per semplificare, innovare e rendere trasparenti le istituzioni”.
Le prime rilevazioni porta gli ospiti a concordare l’idea secondo cui nella Pubblica Amministrazione ci sia un ritardo sostanziale nell’utilizzo della comunicazione al fine di coinvolgere il cittadino. Per Eugenio Iorio, Chief Executive Officer di Imaginifica, il problema principale sta nel fatto che “la Pubblica Amministrazione non è in grado di mettere in campo strategie importanti per assenza di competenze dinamiche e per il restringimento sempre più evidente del budget a disposizione”. Non finiscono qua le problematiche: secondo Piero Domenici, Professore aggregato dell’Università degli Studi di Perugia, “nella Pubblica amministrazione, per un efficace piano di comunicazione, manca il concetto di valutazione”, “inoltre” – continua Domenici ”si sta compiendo un enorme errore culturale, ovvero quello di non considerare l’organizzazione e la comunicazione come strategiche ai fini degli obiettivi della PA”.
A concludere il ragionamento sulla situazione delle istituzioni pubbliche ecco l’intervento di Alessandro Papini, Director of Communication and International Relations della Provincia di Milano, che ha voluto spiegare come “la PA debba fornire servizi utili alle esigenze dei cittadini attraverso il set di strumenti già a disposizione”. Nel suo intervento si parla anche di social network: “Facebook” -aggiunge Papini- “deve essere considerato come un nuovo ambiente di comunicazione dove devi esserci con le caratteristiche adeguate al contesto, ma se non ci sei è come se non esistessi”.
Molti gli spunti, le idee ma anche le critiche per un mondo, quello della comunicazione, che sta cambiando pelle e che non può prescindere dall’adeguamento a questo nuovo contesto.
Il forum è andato in scena e ha cercato di dare una mano, adesso tocca alle istituzioni pubbliche ed alle aziende private raccogliere le idee e farne strategie vincenti.