Ancora sconvolti ed increduli per la scomparsa improvvisa di Alberto D’Ottavi, pubblichiamo un ricordo scritto da Giuseppe Segreto
Avevamo conosciuto Alberto qualche anno fa. Ci aveva incrociato in Rete: noi stavamo organizzando Pmicamp, a lui sembrava una buona occasione per presentare Blomming. La piattaforma era ancora in versione beta e non tutti, in quella sala strapiena, capirono bene come funzionava e quali potevano essere gli sviluppi. Ma questa è la la sorte degli innovatori, di chi sa essere visionario e, per fortuna, da lì a poco, grazie a quel progetto, Alberto avrebbe vinto il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi.
Quando, alla fine del 2012, il Rettore dell’Università di Siena ci contattò per organizzare, nell’ambito del progetto USienaOPEN, alcuni seminari che promuovessero la cultura d’impresa fra gli studenti iscritti ai corsi dell’area umanistica, pensammo subito a lui, che, infatti, con la consueta disponibilità e un entusiasmo sempre sorprendente, spiegò ad una massa eterogenea di studenti come e perché fosse possibile fare business in Italia.
Nel frattempo era entrato a far parte del nostro corpo docente. Avevamo messo in piedi un apposito modulo didattico pur di averlo con noi. Ed ogni volta la sua lezione era un concentrato straordinario di stimoli, di modelli teorici provenienti da oltreoceano e di aneddoti avvincenti che trasmettevano perfettamente le gioie e i dolori dello startupper.
Ogni volta era un piacere incontrarlo. Gentile, elegante, competente, si poteva parlare di tutto con lui: di come sfruttare appieno il Canvas Business Model e delle infradito da mettere tutte le volte che si può, del successo di una campagna di crowfunding e degli incontri che aveva fatto nel corso del suo ultimo viaggio a Los Angeles.
Lo scorso anno, in autunno, partecipò all’Open Day di MCI, deliziandoci con il racconto delle varie tappe che hanno portato all’affermazione di Internet così come la conosciamo oggi. Sarebbe dovuto tornare a Siena un paio di settimane fa, per la sua tradizionale lezione di fine master, ma un evento legato al mondo della moda – era da poco diventato partner di Fashion Technology Accelerator – lo aveva costretto a rinviare la lezione.
Purtroppo quella lezione non verrà recuperata più. E noi di MCI, nel giorno dei suoi funerali, non possiamo che stringerci al dolore dei suoi familiari e di tutti quelli (e non sono pochi) che, in Rete e fuori dalla Rete, gli hanno voluto bene.
Ciao Alberto, grazie di tutto!