Pubblichiamo il post di Giovanni Battista Bandini, partecipante alla quinta edizione del Master.
Tempo fa ho letto questo interessante articolo sull’inserto economico del Corriere della Sera. Si parla del “Made in Italy” e della necessità, per molte aziende piccole e piccolissime del nostro sistema produttivo, di costituire delle reti di impresa per continuare a competere sui mercati globali.
«O si rimane di nicchia o l’unione con altri diventa quasi forzata», si legge nell’articolo. Anche perché c’è il rischio che con il nostro capitalismo familiare non si riescano a contrastare quegli affamati acquirenti stranieri che puntano ad assicurarsi i nostri brand più noti, com’è avvenuto di recente con l’acquisizione di Bulgari da parte di Lvmh.
Credo davvero che sia necessario trovare il coraggio di mettersi in gioco, anche in un paese come l’Italia, che avrebbe un incredibile quantità di imprese di valore ma paga il prezzo dei tanti deficit di sistema (burocrazia inefficiente, fiscalità opprimente e costi della politica su tutti).
A questo proposito vi segnalo un altro articolo, sempre estratto dal Corriere, che spero possa spronare altri giovani come me che si affacciano al mondo del lavoro.