Azzurra si è iscritta al Master in Comunicazione d’impresa nel 2009. Oggi è Direttrice della Comunicazione di Rosewood Castiglion del Bosco. Da pochi mesi, con il suo compagno Gabriele, ha avuto un bambino. Abbiamo avuto il piacere di ascoltarla a MCI DAY in cui ha condiviso le esperienze del suo percorso professionale, con la propensione di una sorella maggiore, il vigore di una mamma in carriera e l’autenticità di una professionista in gamba.
“Rosewood Castiglion del Bosco fa parte di una tenuta di duemila ettari di proprietà di Massimo e Chiara Ferragamo. È un’eccellenza nel mondo del lusso, in ambito enologico, golfistico, dell’ospitalità. Mentre frequentavo il master, lavoravo già. Una condizione privilegiata, anche se molto impegnativa. MCI è una formazione di valore: mi ha dato degli strumenti utili che uso ancora oggi. Nell’hôtellerie di lusso la comunicazione è tutto, tutto comunica. Il sito web, i social media, il materiale cartaceo sono chiaramente strumenti primari; la comunicazione interna è fondamentale (siamo 200 persone); ma ci sono 1000 aspetti di comunicazione, tra i più disparati, di cui occuparsi. Nulla è lasciato al caso e tutto quello che produciamo deve essere di qualità: dai testi, alle mail di comunicazione interna, al file grafico, alla divisa del personale, alla scelta della tipologia della carta della brochure. In un momento in cui c’è un bombardamento comunicativo incredibile, chi produce contenuti di qualità vince.”
Cosa consiglieresti agli studenti di un Master in Comunicazione?
“Innanzitutto di comprendere la vostra passione, quello che davvero vi piace. Qui al master vi vengono dati gli strumenti, ma dovete metterli in pratica nell’ambito che vi appassiona. Poi le cose accadono. Chiaramente con volontà e impegno. Ho cominciato a lavorare a Rosewood come concierge nel 2007, sapevo quello che mi piaceva e pian piano ho cercato di arrivarci. Ho lavorato prima al front office, poi al commerciale: i numeri non erano il mio forte, ma è stato un passaggio fondamentale per conoscere il mercato e avere una conoscenza diretta dei nostri principali interlocutori. Da lì ho cominciato a lavorare nell’ambito che preferivo. Oggi mi occupo di comunicazione a 360°.”
Quindi, si arriva in alto partendo dal basso?
“Certamente. Ed è meglio che sia così. Sapevo che volevo fare comunicazione ma aver lavorato in altri reparti è stato fondamentale. Grazie a quelle esperienze ora so cosa serve ai miei colleghi; so di cosa avranno bisogno i miei clienti. È importante fare tutti gli step perché è lì che impariamo. Se arrivassimo subito nella posizione ambita, non sarebbe possibile fare un lavoro di qualità.”
Qual è il tuo rapporto con i numeri oggi?
L’hôtellerie di lusso è un mondo meraviglioso, faticosissimo, si lavora in contesti da favola, con una clientela di altissimo livello. Nel tempo il budget è diventato un mio amico. Qualsiasi idea, azione, strategia deve essere fattibile economicamente, il budget mi da’ indicazioni a riguardo. Nel contempo è imprescindibile la misurazione del ROI. È gratificante quando si raggiungono i risultati. Quando si sbaglia, imparo una nuova lezione; farò meglio l’anno prossimo.”