Pubblichiamo il post di Giulia Fornasari, partecipante alla X edizione del Master.
In un mondo come quello di oggi, in cui siamo circondati da messaggi pubblicitari e comunicazione push, è diventato fondamentale per le aziende essere uniche, riconoscibili e soprattutto affermare la propria presenza sul mercato differenziandosi dai competitors. Ecco perché si sente sempre più spesso parlare dell’importanza della Corporate Identity. Ma cos’è? La Corporate Identity è l’identità dell’azienda, più precisamente l’immagine dell’azienda percepita dal consumatore, ed è quindi la base su cui si fondano la comunicazione e il marketing.
Il nome, ovviamente, è il primo elemento fondamentale per creare l’identità dell’azienda perché senza questo non potrebbe nemmeno esistere! Ma in realtà quando pensiamo all’identità di un’azienda, pensiamo al suo logo, ovvero la rappresentazione visita dei suoi valori e della sua mission.
Avere un’identità ben definita significa quindi avere un nome e un marchio rappresentativi della realtà in questione. E chi meglio di Apple, multinazionale americana fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nell’aprile del 1976, ha fatto dell’identità aziendale la forza della sua strategia di marketing?
Dietro al suo logo così semplice e simpatico, quindi dietro alla mela più famosa del mondo, c’è in realtà uno studio molto complesso che si è sviluppato nel corso degli anni.
Il primo logo venne disegnato nel 1976 da Ron Wayne ed era un disegno in bianco e nero, simile ad una vecchia etichetta americana, in cui era raffigurato Newton intento a leggere seduto sotto un albero da cui sta per cadere una mela. Il logo rappresentava l’episodio che, secondo la leggenda, precedette di pochi istanti l’intuizione geniale del fisico inglese. Questo logo, nonostante i suoi molteplici significati e l’evidente richiamo alla creatività, si rivelò un vero e proprio disastro: la mela era difficile da notare, c’erano troppi dettagli e il disegno non si prestava al cambio delle dimensioni. Il logo, insomma, non era per niente adatto a rappresentare un’azienda di computer.
Jobs lo scartò e si mise alla ricerca di qualcosa di più professionale ma anche di più semplice e d’impatto. Chiese aiuto a Rob Janov, uno dei disegnatori più creativi di quei tempi e, non a caso, creatore del logo di IBM (a quel tempo unico competitor di Apple). Dopo qualche settimana Rob si presentò con il disegno di una mela morsa e monocromatica. Esistono un’infinità di teorie sul perché la scelta sia ricaduta proprio su un mela e altrettante sul perché la mela sia morsa, ma Jobs le ha sempre smentite tutte! Quel che è certo, però, è che la mela ci dà l’idea di qualcosa di usabile, di appettibile e di affidabile. A Jobs piacque molto l’idea ma chiese a Janov di rendere la mela più colorata. Fu così che nacque il secondo logo della Apple, una mela a righe con i colori dell’arcobaleno.
E dalla mela tutta colorata come si è arrivati alla mela di oggi?
Nel corso degli anni sono cambiate molte cose, l’azienda californiana stava affondando per via di scelte sbagliate, e il suo fondatore venne addirittura licenziato! A metà degli anni ’90, però, Steve Jobs tornò a capo della sua compagnia e capì che ora di cambiare le cose, tra queste anche il logo. L’arcobaleno aveva perso il suo fascino, IBM non era più un vero competitor e i pubblicitari di Apple arrivarono alla conclusione che in realtà i clienti erano affezionati alla mela e non ai suoi colori. Jobs iniziò quindi a studiare un logo che mantenesse la mela ma che giocasse sui toni del bianco, del grigio e del nero. Questo fu il terzo e ultimo logo, utilizzato dal 1998 ad oggi.
Il successo dell’azienda continua tutt’ora a distanza di anni smentendo il pensiero di alcuni secondo cui chi acquista i prodotti Apple lo farebbe solo per moda. Ciò sui ci basa il successo di questa grande azienda è indubbiamente legato all’innovazione e al design eccezionale dei suoi prodotti ma anche al marketing e alla comunicazione di questi.
Ogni nuovo prodotto e ogni nuovo modello di un prodotto già esistente, genera sempre e comunque un fortissimo interesse nei consumatori e la fidelizzazione è tale che gli amanti del brand sono disposti a difenderlo anche quando si verifica qualche problema (come è accaduto con l’I-phone 7).
Steve Jobs, riconosciuto e celebrato come il più grande visionario dei nostri tempi, prima di lasciarci, ha svelato il suo segreto, ovvero quello che lui chiamava “vision thing”: la sua abilità senza eguali di portare sul mercato prodotti che i consumatori trovavano semplicemente irresistibili.
E’ così che una semplice mela ha rivoluzionato il modo in cui lavoriamo, ascoltiamo musica e soprattutto il modo in cui comunichiamo.
“Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t let the noise of others’ opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition… Stay hungry. Stay foolish.” – dal discorso di Steve Jobs tenuto nel 2005 all’Università di Stanford durante una cerimonia di laurea.