Pubblichiamo il post di Irene Brogelli, partecipante alla X edizione del Master.
Il mondo del retail marketing ha, se così si può dire, una propria storia alle spalle. Oggi ci si chiede come sarà il retail del futuro: nel tempo si sviluppano sempre nuove tecnologie e si formano nuove esperienze digitali che stravolgono spesso l’esperienza di acquisto negli store. Il nuovo consumatore è cambiato: oggi si parla di prosumer, un consumatore-produttore che crea contenuti sul web e ci interagisce. Ma come si traduce in ambito retail?
Gli utenti prima di procedere all’acquisto si informano online, cercano varie tipologie di informazioni sul prodotto e quando soddisfatti, nella maggior parte dei case, lo acquistano online: nel 2020 il 50% degli utenti acquisteranno online e, di conseguenza, almeno il 23% dei negozi chiuderanno.
Inoltre, sappiamo bene come la rivoluzione digitale abbia portato i consumatori ad avviare un processo di acquisto da mobile e concluderla con la condivisione sui social.
Per questi motivi le strategie classiche di vendita all’interno dello store devono mutare: il cliente entra nel negozio già informato e non desidera essere trattenuto con ulteriori dettagli informativi. Consci di questo nuovo processo, come fare a catturare l’attenzione all’interno del punto vendita?
Di seguito alcuni ottimi esempi da considerare i principali trend del momento per quanto riguarda l’in-store branding.
In primis consideriamo il caso Feltrinelli RED: “Read, Eat and Cream” ha creato un’esperienza unica intorno al cliente con l’obiettivo di renderlo protagonista e con l’intento di creare una community, come in un social network. Se entrate per esempio nello store di Firenze, impossibile non innamorarsene.
In ambito moda, cito Mango che ha usato la tecnologia nell’esperienza in-store e d’acquisto, mettendo all’interno del punto vendita alcuni iPad liberamente fruibili: non trovando il capo desiderato in negozio le consumatrici, infatti, possono richiederlo tramite l’iPad e farselo recapitare nel punto vendita desiderato.
Come non citare Eataly, uno dei casi che più di altri punta all’originalità e alla sorpresa: anche acquistare il cibo, infatti, può essere un’esperienza unica. L’azienda fa leva sulle tradizioni italiane ricreando nello store una piccola “Little Italy”. Strategia di retail marketing più che azzeccata.
Veramente unico è l’ambient marketing della la linea di home décor Threshold di Target, i cui creativi hanno ben pensato di costruire una casa delle bambole all’interno della Grand Central Station di New York: la casa è stata arredata di immobili acquistabili in loco oppure attraverso smartphone.
Sempre in ambito di arredamenti interni, simile è Ikea. Tutti, almeno una volta nella propria vita, hanno potuto vivere l’esperienza di passeggiare tra i corridoi dello store svedese potendo ammirare le varie proposte di arredamenti di case sorprendentemente ricche di dettagli. Ikea propone arredamenti per qualsiasi tipo di dimora, di qualsiasi dimensione: esperienza più che unica…: “Benvenuto a casa tua!”.
Sono innumerevoli gli esempi da poter fare e tantissime le strategie di retail marketing messe in atto: dallo “specchio digitale” mediante cui è possibile provare virtualmente i vestiti, alla realtà aumentata utilizzata in alcuni punti vendita per presentare i prodotti. Una cosa è certa: la tecnologia si svilupperà sempre di più fino a spingersi oltre la nostra immaginazione. Che cosa ci riserverà il futuro?